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LE NEFANDEZZE DI SEL E LA POLITICA REPRESSIVA DI RENZI

I fascisti di Torino di Fd’I (Fratelli d’Italia) e il suo capogruppo Marrone (colore più che appropriato!), con la collaborazione del Sindaco PD Fassino, hanno fatto sì che la loro indignazione impedisse la partecipazione di Sante Notarnicola, esponente della “banda Cavallero” e uno dei tredici indicati dalle BR in cambio della liberazione di Aldo Moro, al festival di Infoaut presso lo spazio occupato La Cavallerizza Reale. La vicenda è spiegata, per intero, nell’articolo del giornale comunista online Contropiano.org del 13 ottobre 2015, di cui riportiamo il link:
Un’altra nefandezza SEL che ha condannato l’invito di Notarnicola e nello stesso tempo rivendicando la libertà di espressione. Un’azione che molto probabilmente servirà a facilitare la sparizione del partito vendoliano, inglobandolo nel PD renziano.
La precedente era stata quella inerente ai fatti della vicenda del sindaco romano, Ignazio Marino, che aveva visto SEL, insieme all’estrema destra, centrosinistra e centrodestra, Fd’I e M5S, chiederne le dimissioni. Avrebbe dovuto, invece, prenderne le difese se non altro per lo stillicidio da parte di tutte le forze politiche, al quale era stato sottoposto il sindaco stesso, compreso il PD che lo aveva candidato alle amministrative. E se proprio questo non fosse stato ritenuto possibile, al massimo avrebbe dovuto tacere e restare neutrale, almeno per onestà intellettuale, giacché il nome del suo esponente ed ex vicesindaco della giunta Marino, Luigi Nieri, è comparso in Mafia Capitale per il suo rapporto di fiducia con Buzzi.
Spero molto di sbagliarmi ma se questi sono i presupposti con cui SEL intende far ripartire la sinistra, così come da qualche tempo ha dichiarato presentando il progetto “In ogni strada ogni città riparte la sinistra”, credo che la delusione di tanti suoi militanti e simpatizzanti sarà enorme.

Del resto la politica renziana è chiaramente volta sempre più a togliere spazi al dissenso popolare e all’opposizione istituzionale, grazie al largo consenso dei partiti di centrodestra e ad un M5S che, nonostante i sondaggi favorevoli, non convince più da tempo, sempre pronto a urlare ma mai a dare battaglia vera. Il Jobs Act è l’esempio più evidente di questo attacco alla democrazia e ai diritti dei ceti più deboli: più aiuti alle imprese, sempre meno diritti per le lavoratrici e i lavoratori. L’abolizione, poi, dell’art.18 e dello Statuto dei Lavoratori ha tolto ogni possibilità di difesa alla classe lavoratrice, regolarmente bastonata ogni volta che scende in piazza. Così per Renzi anche SEL, insieme a tutte quelle realtà che non condividono i suoi metodi e la sua politica, deve essere distrutta, eliminata, annientata. Come dice sempre il Presidente del Consiglio, le riforme si fanno e si continueranno a fare, a colpi di maggioranza e, io aggiungo, di repressione!

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