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A CHI E A COSA SERVIRANNO LE DIMISSIONI DEL SINDACO MARINO?

A CHI E A COSA SERVIRANNO LE DIMISSIONI DEL SINDACO MARINO?

Non ho mai creduto che i grandi e rilevanti eventi, di qualsiasi natura, succedano per pura casualità. Per questo mi sono subito chiesto a chi e a che cosa servisse tutto questo subbuglio intorno al Sindaco Marino. Sono così tornato a ritroso nel tempo, a quelle giornate conosciute non solo dai romani come i giorni della rivolta di Tor Sapienza!
Ex sindaco Alemanno a Tor sapienza
In quell’occasione si è visto in rapida successione un tentativo di pogrom contro gente innocente, spacciato come “rabbia dei cittadini di Tor Sapienza” ormai stanchi etc. etc.; un corteo di estrema destra con Alemanno in testa, proprio l’uomo al centro del sistema politico della corruzione e della criminalità; giornalisti e inviati televisivi che intervistano “la gente”, che spesso è solo chi urla più forte e urla quello che ha appena sentito in tv nella trasmissione precedente. Urla gli slogan di estrema destra che non hanno nulla a che fare con la realtà. Una confusione enorme tra migranti, messi nello stesso calderone: rom, richiedenti asilo appena arrivati, soggiornanti da più anni in Italia, centri di accoglienza, “campi nomadi” imposti, normali lavoratori, etc.
La sovrapposizione di azioni e reazioni, come se fossero sullo stesso piano il “disagio per l’autobus in ritardo” e il tentativo di bruciare vivi dei ragazzini. L’indagine della magistratura in cui coop rosse, mafiosi ed estremisti di destra si occupano del business immigrazione laicamente e con spirito imprenditoriale: infatti “rende più della droga”. Un sistema politico-affaristico che banalmente ruba ai poveri – di ogni colore e nazionalità – per drenare risorse a se stesso. L’applicazione scientifica di ogni mezzo valido, dall’intimidazione mafiosa alla shock economy che crea emergenze, che si rigenerano da sole.
Di contro, i profughi che al Cara romano di Castelnuovo di Porto hanno protestato crontro la mala gestione, difeso regole e civiltà hanno subito violentissime cariche della polizia.
I giornalisti hanno perso ogni ruolo già qualche anno fa; quando i giovani richiedenti asilo dei centri romani esponevano a Termini il cartello “non siamo venuti per dormire e mangiare”. Nessuno ha pensato che stavano lottando contro un sistema speculativo. Erano solo “gli ultimi”.
Non c’è stata una sola trasmissione tv capace di osservare che i problemi delle periferie hanno la stessa matrice degli altri. Le pizzerie della camorra e i locali della ‘ndrangheta sono in pieno centro, ma sono perfettamente collegate – grazie ai boss – alle piazze di spaccio in periferia e al fiume di droga che invade la città.
Tutti insieme, appassionatamente!
Invece tutto quello che abbiamo visto è stato oscenamente sintetizzato nell’espressione “guerra tra poveri”. È chiaro invece che abbiamo di fronte una “guerra ai poveri”.
Il nemico non è il profugo ma il palazzinaro che ha costruito l’alveare di Tor Sapienza; il trafficante che inonda la città di stupefacenti; il politico che trasforma i servizi pubblici in centri affaristici; i boss delle cooperative che generano profitti e alimentano le tre miserie; quelli che riescono persino a rubare ai rom.
Sono stati grandi. Grazie anche ai media decerebrati. Ci hanno convinti che il nemico sono i ragazzini egiziani. E se non ci fossero stati i giudici venuti da Palermo, sarebbe veramente finita così.
In seguito, come se non bastasse, è venuto fuori lo scandalo di Roma Capitale. Uno scandalo che investe uomini d’affari e politici di centrosinistra, centrodestra e destra. Marino si rende subito disponibile a collaborare con i titolari delle indagini. Le registrazioni sono di dominio pubblico e spiegano anche la questione di Tor Sapienza, l’infamia delle persone coinvolte che condividevano, insieme a quello sporco individuo mafioso e fascista di Massimo Carminati il suo razzismo e disprezzo, per quegli “ultimi del mondo di sotto”. Cominciano così a saltare fuori i nomi dei membri di quest’associazione mafiosa, conosciuta ormai in tutto il mondo con il nome di Mafia Capitale. Così tra nomi, più o meno noti, del PD, NCD E F.I., salta fuori anche quello dell’ex Sindaco Gianni Alemanno: sì proprio lui, quello che mesi prima era alla testa del corteo dell’estrema destra a Tor Sapienza.
Anche se la guerra a Marino era iniziata quasi da subito, dopo lo scandalo della mafia romana questa è diventata ogni giorno più intensa e brutale.
Saluti .......romani!
Quella che prima sembrava normale contrapposizione politica assumeva ogni giorno di più le sembianze di un accanimento terapeutico, al quale sistematicamente si aggiungevano altri soggetti. Il giorno 8 ottobre in Campidoglio c’erano proprio tutti a chiedere la sua testa. Oltre a PD, NCD E F.I. c’era l’estrema destra rappresentata da Casapound e Forza Nuova ma anche SEL e non mancavano certo i grillini, in prima fila dall’inizio, che ancora oggi si vantano di essere stati gli attori principali delle sue dimissioni. In sintonia da tempo con il M5S romano c’erano anche soggetti e movimenti della sinistra radicale della capitale.
Un vero peccato per questi ultimi che pur avendo validi motivi si sono andati a immischiare in quella bagarre, in quella vendetta che tutti avevano motivi di mettere in atto, perfino SEL che aveva visto coinvolto il suo esponente Luigi Nieri, ex vice sindaco della giunta Marino, proprio nella vicenda di Mafia Capitale, per i suoi rapporti fiduciari con Buzzi (PD), uno degli artefici.
Sì proprio un vero peccato, per quei soggetti e movimenti della sinistra radicale della capitale, perdere così quella “purezza” che tanto serviva e serve da esprimere al popolo romano e alla Capitale del Mondo, entrambi vilipesi da un’accozzaglia d’individui corrotti e senza scrupoli.
Marino si è dimesso per qualche scontrino e per pochi soldi. In più di due anni del suo mandato aveva speso con la carta del Comune di Roma in tutto circa 27 mila euro. Forse è vero che ne ha approfittato, anche solo di una piccolissima parte di quella somma, a titolo personale oppure no, credo sia ancora da appurare a livello legale. Se l’ha fatto ha sbagliato ma quando il suo predecessore Alemanno marciava davanti al corteo di estrema destra a Tor Sapienza, tutti questi soggetti così rispettosi della legge, integerrimi, onesti e attenti agli sprechi capitolini come mai non gli hanno dato addosso visto che ha lasciato un buco di 500 milioni di euro che altrimenti potevano essere spesi per fronteggiare quella situazione di degrado di Tor Sapienza?
A chi e a cosa serviranno le dimissioni di Marino lo sapremo presto. Intanto si è aperto il circo delle candidature in odor di Giubileo. Come dicevano i Latini: mors tua vita mea!

Marino si è dimesso, la Mafia NO!

IN BOCCA AL LUPO, ROMA!

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